Di tera e acqua




Bisogna conoscere la terra che prelude al mare, per capire le voci del coro femminile che ha preso il nome dalla memoria di Plinio il Vecchio, il grande naturalista che ha percorso anche gli spazi del Delta del Po.
Voci di vento e di turbinosi sentimenti, ma anche voci che riflettono la luminosità degli occhi e il sorriso trattenuto della gente, l'armonia di un tempo mai concluso e il mistero degli orizzonti.
Antonella Pavan ha cominciato giovanissima a guidare complessi corali, compresi gruppi di bambini che sono cresciuti nell'amore per le fiabe popolari e per le verità quotidiane, sempre con il coraggio davanti al futuro.
Queste voci non sono impostate nel sopraneggiare innaturale, talvolta ossessivo, ma si esprimono nella corda della naturalezza per poter comunicare con immediatezza coinvolgente ciò che raccontano.
E lo fanno nella massima trasparenza del tessuto armonico, privilegiando le mie composizioni, anche le meno diffuse come "Arso", o quelle ispirate proprio dalla loro terra, il Delta, come "L'Eco del fiume".
La mamma di mia mamma era di Adria e da qui è venuta certamente la prima tenerezza polesana, la prima ispirazione.
Poi ho conosciuto e ammirato Antonella ponendola come esempio per le interpretazioni delle mie storie.

Bepi De Marzi






Commenti