Dicono di noi


Dal nostro amico William Piana che abbiamo conosciuto venerdì  14 settembre a Cà Negra - Loreo ospiti di Roberta Marcolongo... 

Grazie, grazie grazie!








...un omaggio a Igino e Mietta che hanno regalato al coro queste emozionanti parole ...grazie a voi da tutte noi ...



presso Grazzano Visconti 
Data: 10-giu-2012 1.22

A: Antonella Pavan
Ogg: grazie


Carissima Antonella,ci permettiamo di chiamarla così confidenzialmente perchè oggi l'abbiamo conosciuta personalmente a Parma al concerto dei Crodaioli, il che ha aggiunto un'ulteriore piacere al tempo trascorso nella splendida chiesa di S. Vitale.Lei e il suo Coro ci avevate già regalato, nella incantata cornice di Grazzano Visconti, emozionanti momenti con le vostre delicatissime e raffinate interpretazioni dei canti di De Marzi e Maiero. Inoltre molto spesso la nostra casa è allietata dalle vostre voci che ascoltiamo via You Tube. Che dire....vi siamo vicini.Il contatto personale ci ha confermato ciò che De Marzi e Maiero hanno scritto su di lei e il suo coro con parole e frasi da poeti e musicisti di rango quali sono. Se la prima impressione su di una persona conta, aver conosciuto Lei oggi ci ha fatto veramente piacere e ci riteniamo onorati e fortunati.Noi cantiamo con entusiasmo e gioia in un coro parrocchiale pregando con il canto Nostro Signore.Entusiasmo e gioia che unito alla bravura abbiamo notato da sempre in Lei e nel Suo Coro....... so dove nasce la voglia di cantare .......Con un arrivederci a presto salutiamo con affetto e stima il Coro Plinius e la sua brava direttrice.

IGINO e MIETTA Piacenza

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a seguito del concerto del 24 mar 2012 presso l'Abbazia di Praglia, da Gianluca Valle compositore e direttore del Coro le Voci del Bosco di Giavera del Montello

Gianluca Valle

Data: 28-mar-2012 11.40
A: Antonella Pavan
Ogg: Grazie!

Carissima Antonella e carissime ragazze!
Innanzitutto grazie dell'invito a venire a sentire un vostro concerto: 
ne sono stato davvero felice.
Cantare in un'abbazia ha certamente tanto fascino e tanta sacralità; 
ci si immerge in una storia antica fatta di cerimonie, incensi, 
preghiere e silenzio... e così in silenzio, con molta semplicità, ed 
in punta di piedi, ho desiderato incontrarvi sedermi accanto a voi per 
ascoltarvi.
Ho sentito un coro formato da persone che si vogliono bene, che si 
stimano, che hanno la voglia di cantare. Quando cantate vi muovete con 
incedere leggero e delicato: è la musica che vi rapisce e questo si 
espande anche verso il pubblico che vi sta’ attorno. Ho sentito 
bellissime sonorità, bravissimi contralti, sensibili interpretazioni. 
Ho colto i giochi fluidi mai ansimanti di pennellate decise, ma sempre 
sensibili e delicati. Il vostro canto richiama anche i cuori più 
lontani a ritrovarsi, a sera, davanti al fuoco.
Brave. Davvero molto brave.
E' l'alchimia perennemente e stabilmente instabile che permette ad un 
gruppo di persone di diventare un Coro; e voi ci riuscite benissimo. 
Non solo: Antonella vi conduce con mani decise e piene di entusiasmo, 
di sorrisi, di energia e di sensibilità musicale.
Lavorate e vivete con i "Grandi". E questo certamente regala lustro e 
costanti, rinnovate emozioni.
Avete deciso di porre lo sguardo anche verso le colline del Montello, 
di cantare Gocciolina. Entrare nel repertorio di queste ragazze mi 
emoziona. Che dire… Grazie, non sapete quanto sia onorato e felice. 
Tremerò con voi alla prima esecuzione.
Sono certo che il futuro vi riservi ancora tantissime belle sorprese: 
l'importante è il cuore rimanga così. Puro, semplice ed innamorato. Un 
cuore di mamma, un fiore della neve.

Sono onorato della vostra amicizia, un abbraccio forte a tutte, 
indistintamente.
Gianluca Valle




Marco Maiero
...del Coro Plinius

Limpide e fresche, come lo zampillo di una sorgente, ci avvolgono con una vocalità luminosa e affettuosa, travolgente, diretta, autentica, viva: sono le ragazze del Plinius.

Mi entusiasma ascoltarle perché riescono a rivelare ogni suono delle armonie rendendolo una polarità autonoma nel contesto di una fusione di suoni diversi.
E l'orecchio si diverte, isola un frammento, si appassiona all'accordo, si risveglia nel ritmo, si rilassa nel sogno.
Da dove proviene tanta energia?
Sicuramente da ogni singola voce, dai contralti profondi e unici ai soprani leggeri e virtuosi, alle piene e fondamentali voci intermedie: una vocalità aperta fatta di mare e campagna assolata, di nebbie e lontani orizzonti montani.
Ma ancora di più, sicuramente, l'energia più efficace ed esplosiva arriva da Antonella, maestra dotata del talento più indispensabile, quello che riesce a rendere il "far musica" un eterno gioco tra divertimento e impegno, tra condivisione e intima emozione.

Il Plinius, cosmo che canta, sole di voci che sorride ai giorni.

Sono felice della vostra amicizia.

Marco Maiero



Bepi de Marzi

... del Coro Plinius...         
Erano ancora bambine quando Antonella Pavan le ha incantate nell'avvenutura corale. C'ero anch'io, in quegli anni, come ora, e insieme cercavamo un nome che si staccasse dalle consumate montagne, dai luoghi celebrati, dal fiume! Dal grande fiume e dal suo delta di silenzio. Ecco allora la figura di Plinio il Vecchio con i suoi racconti adriatici: Plinio dei Sette Mari.
E' stato facile, proprio facile e naturale inventare “Plinius”.
Eccole, ora, le ragazze di Antonella: vivaci, disinvolte, belle, sicure.
Qualcune ha messo su famiglia, ma negli occhi e nella voce conservano tutte la certezza della più coinvolgente armonia di gruppo, di quella intelligente vivacità che “in Adria” diventa una contagiosa ebbrezza.
E con la maestra, eterna ragazza, interpretano ogni canto trasfigurandolo in una storia credibile, talvolta come nemmeno l'autore l'aveva pensata.
Oh, ragazze, quanto siete brave!


e di Antonella Pavan: La felicità della musica
Il nome era poetico: “Eco del Fiume”. Un coro di ragazze con lo sguardo luminoso e la voce subito decisa, senza incertezze.Le idee di Antonella Pavan erano chiare come il sorriso delle giovanissime coriste. Questo il primo incanto. Era il 1978.
Antonella Pavan e Bepi de Marzi
E suibito Antonella si è dedicata alle “Cantate e alle recite festose” nelle “sue” scuole, elementari e medie. Sue perchè questa terra di infiniti orizzonti è la sua poesia della vita, la sua coraggiosa e appassionata voglia di rimanere nonostante le tentazioni artistiche conseguenti alla sua bravura.
Si, perchè avrebbe potuto donare la sua capacità musicale in luoghi lontani, in prestigiose organizzazioni artistiche.
Dopo dieci anni, eccolare organizzare un prodigioso coro di adolescenti. Ancora un nome provocatoriamente felice, naturalmente poetico: £Biribò”.
Una messe di successi, con vittorie nei concorsi, tanti concorsi specialistici, fino al trionfo di Roma.
Ma Antonella Pavan sa misurare il tempo, sa valutare pienamente ogni possibilità. I bambini del “Biribò” diventano ragazzi e le voci cambiano. Così nasce, come ideale continuità, il “Coro Femminile Plinius”. Plinius dei Sette Mari, Antonella conosce, ama e fa amare la storia, la Grande Storia del vento che dice della gente, della fatica lungo i fiumi e i canali, fino al mare...
Organizza un gruppo di voci bianche “in” Adria anche per le necessità delle grandi Opere liriche, come la Bohème, come Carmen, dove grandi compositori hanno previsto la freschezza del timbro adolescente nel raccontare il romanticismo europeo.
Sempre con la poesia della sua inarrestabile creatività. “La musica deve rinnovarsi a ogni sorgere del sole”, ha scritto Schumann. E Antonella vive ogni giorno la sua “invenzione poetica” , ma nel rispetto del passato , provocando il futuro, intelligentemente, generosamente, chiedendo il minimo indispensabile per trasmettere la felicità di cantare.
Ha scelto i miei canti nuovi, le mie composizioni, fin dai primi gesti con l'Eco del Fiume. E ora, soprattutto con il Plinius, conferma di non avere mai abbandonato il mio raccontare.
Da lei ho imparato la verità delle stagioni, il significato della speranza, il coraggio della poesia, ma anche della libertà. Lungo gli anni, Antonella Pavan mi ha continuamente ricordato l'indispensabile “rinnovarsi a ogni sorgere del sole”.
                                                                                       Bepi de Marzi


Commenti

  1. Vi ho sentite cantare a Rho durante la rassegna organizzata dal Coro Stella Alpina. Siete state bravissime!

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    1. Possiamo solo ringraziarla di cuore carissima Gabriella di aver condiviso con noi questo bellissimo incontro corale.grazieeeeee un abbraccio

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